La Business School per Commercialisti

Come spiegare ad un cliente quanto gli costa la sua azienda

Un articolo di Valerio Malvezzi.
Tempo di lettura stimato: 4 minuti

Quando con l'amico e collega Massimo Bolla ho deciso di spiegare ai Commercialisti come parlare ai propri clienti, ho notato un crescere continuo dell'attenzione di questi ultimi. Così oggi dirò qualcosa di utile a chi ha a che fare con imprenditori poco attenti alle materie economiche e finanziarie, e lo farò con un taglio misto, da un lato non rinunciando al rigore scientifico, dall'altro imponendomi uno scopo divulgativo, quindi adottando non un linguaggio da iniziati o un approccio esclusivo, ma al contrario scrivendo per farmi capire, cioè con approccio inclusivo.

Voi Commercialisti sapete bene che la materia di cui trattano i miei articoli, la finanza aziendale, non è così banale da essere ridotta a chiacchiere da bar, come talvolta mi è successo di cogliere nell'approccio di talune persone. D'altra parte, pur non rinunciando, lo dichiaro subito, al rigore dei contenuti, e quindi troverete anche formule o riferimenti, se necessario, intendo provare a renderli, per quanto possibile, chiari ed espliciti.

Ho scelto di dare una risposta a questa domanda: ma quanto ti costa la tua azienda?

Lo faccio per una ragione ben precisa; perché, se io fossi un imprenditore, avrei due sole domande in testa e che, probabilmente, farei al mio Commercialista. Va bene, mi dovrei chiedere quanto pagherò di tasse, quanti ricavi otterrò l'anno prossimo in Brasile e mille altre questioni. Sono certamente tantissime le domande e mille suggerimenti operativi, fiscali, finanziari, produttivi, commerciali, e tanti altri da darmi, secondo le complesse e articolate logiche e funzioni aziendali.

Ma, se iniziate a seguire il mio punto di vista, che è quello di chi si occupa della finanza delle aziende con approccio esterno, allora converrete che la sintesi delle mille domande diventano due.

  • Prima domanda: quanto mi costa?
  • Seconda domanda: quanto mi rende?

Sono le due domande strategiche, le cui risposte, che come vedremo saranno una sintesi di più articolati ragionamenti, consentono di possedere una terza informazione cruciale: l'azienda guadagna o perde denaro?

Attenzione, scrivo denaro, e non utile, poiché tutti sanno calcolare se un'azienda produce utile o perdita, ma non tutti sanno dire se, una azienda che produce utile, per esempio, guadagna oppure perde denaro. Molti, addirittura, sono convinti che un'azienda che dichiara utile produca denaro, cosa risibile, come andremo a dimostrare. Il tuo compito, caro Commercialista, è mettere nella testa dell'imprenditore (di solito microscopico) questo concetto fondamentale.

Il mio ragionamento cruciale sarà quindi il denaro.

Parlerò di denaro, o moneta, perché lo scopo dell'imprenditore, in estrema sintesi, è uno solo: partire con del denaro, spenderlo, e arrivare con maggiore denaro di quanto ne aveva alla partenza.

Se questo si verifica, allora ha vinto la partita, altrimenti ha perso.

L'economia e la finanza sono un gioco semplice, anche se talvolta qualcuno, ritenendolo troppo semplice, lo banalizza, e allora si incorre in gravi errori interpretativi. Ho conosciuto centinaia di imprenditori nella mia vita professionale, e molti di loro, circondati da informazioni poco chiare e talvolta di parte, avevano perso di vista la semplicità e la chiarezza di tale messaggio banale.

Preferisco allora continuare a parlare un linguaggio banale, come faccio con i miei studenti in aula di Università, cercando però di sostenerlo con rigore metodologico e approccio scientifico, ma con l'umiltà di chi sa di essere qui letto da adulti che hanno approfondite esperienze, conoscenze, competenze e, come me, decenni di vittorie e – perché no, aiuta – anche qualche sconfitta.

E allora, racconterò di come, parlando con centinaia di imprenditori, quasi sempre, io riceva una risposta a una semplice domanda che mi fa comprendere di come la realtà sia percepita in modo curioso. La domanda e': scusa, ma quanto ti costa il denaro?

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Il senso della domanda è ovvio: devo sapere quanto remunero, monetariamente, i costi della produzione, come i dipendenti, i fornitori, le merci, e così via.

Ed ecco la risposta: mi costa il cinque per cento, il sei per cento, a seconda dei casi. Al che io chiedo: scusa, ma chi ti dice che questo è il prezzo? Oh, beh – è la risposta dell'imprenditore – la banca Tizio, piuttosto che la banca Caio. Potrei andare avanti a perder tempo con le domande di rito, tipo con quale banche lavori e quali condizioni ti fanno, ma invece vi risparmio noia, poiché, come vedremo, non solo per il detto anglosassone, il tempo é denaro.

La domanda che io faccio a quel punto è: scusa, ma il tuo, di denaro, non lo consideri?

E qui, si apre un mondo che, in Italia almeno, non è così conosciuto.

Partirò da questa banale domanda: ma quanto mi costa il denaro?

Lo faccio, poiché io stesso sono stato e sono piccolo imprenditore, e so esattamente quanti soldi abbia impiegato, tratti dalle mie tasche, nelle aziende nelle quali ho investito appunto tempo e denaro.

E se, spero, converrete con me che il tempo e il denaro dell'imprenditore hanno un valore, e che tale valore è maggiore di zero, allora dovremo insieme concludere che ritenere che il costo del denaro in azienda sia quello che ci dicono le banche è ragionamento del tutto fuorviante.

Al contrario, il denaro in azienda costa un prezzo che è una media, tra quanto hanno investito loro, le banche, e quanto abbiamo investito noi, gli imprenditori.

Come si vede, non ho usato una sola formula, finora.

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In altri articoli, se permettete, la aggiungeremo, per dimostrare, anche in termini formali e semplici, il perché di questa banale, ma troppo spesso dimenticata, verità. Questi miei articoli hanno lo scopo di fornirti quanta più competenza possibile perché tu possa spiegare per bene ai tuoi clienti come presentarsi in banca ed ottenere un finanziamento.

Cercherò di scriverli con le parole più semplici possibili, senza formule e complicazioni: solo consigli utili ed applicabili.

Le competenze però non bastano, serve anche cultura bancaria ed un comportamento adeguato: se vuoi anche tu spiegare al cliente, in modo professionale, come negoziare con la banca la miglior forma di finanziamento per la tua azienda, se vuoi anche tu imparare il linguaggio delle banche, iscriviti al corso MasterBANK, l'unico corso in Italia per diventare uno Specialista in Finanziamenti d'Impresa. Clicca qui per richiedere di essere contattato e partecipare ad una lezione di prova gratuita.

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